CHIAMAPRENOTA
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Villa Padovani è una residenza veneta del Seicento, che è riuscita a ritornare agli antichi fasti grazie all’importante contributo di Remo e Laura, gli attuali proprietari.
La residenza si trova a Piovezzano (VR) ed è stata inserita nel circuito delle Dimore Storiche Italiane e delle Ville Venete.

La famiglia Padovani trascorre le giornate in questo spazio di quiete, accogliendo nelle ampie suite chiunque desideri riposarsi in un luogo ricco di charme, a contatto con secoli di storia. Perché qui di storia ne è passata davvero tanta: alcuni indizi la fanno risalire al Medioevo, ma il suo passato inizia a essere documentato nei registri solo dal 1672.

CARMINATI, UN COMMERCIANTE DI FORMAGGI

In quegli anni infatti Giuseppe Carminati, un commerciante di formaggi, ha acquistato la villa dalla famiglia degli Orci. A perenne ricordo, l’aquila coronata presente nello stemma dei Carminati campeggia ancora oggi sul portale d’accesso alla villa.
Alla morte di Giuseppe la proprietà è passata a Giovanni Marinelli e alla moglie Laura, figlia di Carminati. Quando i due sono andati a ispezionare i possedimenti di Piovezzano, si sono trovati di fronte un’amara sorpresa: tutto era stato depredato e non c’era più traccia di vino, di frumento e neppure della maggior parte dei mobili.
I Marinelli – vista la desolazione in cui si trovava – hanno deciso di iniziare imponenti lavori di ristrutturazione della proprietà, per farla diventare un luogo di vacanza, oltre che un importante centro di produzione agricola.

LA CHIESETTA: UN ANEDDOTO CURIOSO

Nel 1778, durante i lavori di restauro, i Marinelli hanno deciso di costruire anche una piccola chiesa privata, che qualche anno più tardi hanno voluto aprire al culto pubblico.
La burocrazia però non era semplice: occorreva il benestare del doge e del vescovo alla sua edificazione. Dato che la chiesa c’era già, bisognava trovare un’astuzia per autorizzarne la costruzione a posteriori.
Le carte dell’epoca ci dicono che l’autorizzazione del doge Manin è arrivata velocemente, mentre il vescovo ha chiesto al parroco di Piovezzano di fare un sopralluogo. Don Squarzoni – così si chiamava – ha finto di non vedere la chiesa già edificata e si è limitato a dire che il posto era adatto. Tanto è bastato al vescovo per autorizzare i lavori e così il 24 settembre 1794 il parroco è andato a benedire la prima pietra, o almeno così ha dichiarato.
I registri dell’epoca ci raccontano che una manciata di giorni più tardi Don Squarzoni ha portato a compimento la farsa, dichiarando ufficialmente che la chiesa era già terminata e dotata di tutti gli ornamenti necessari per officiare la Messa.  

MARINELLI CHIAMA I MIGLIORI ARTISTI DI VERONA 

Durante il periodo di edificazione della chiesa, Giovanni Marinelli ha commissionato molti altri lavori di ristrutturazione a due protagonisti della cultura architettonica dell’epoca: Adriano Cristofoli e Luigi Trezza.
Ha chiamato inoltre i migliori artisti presenti a Verona, tra cui Giovanni Battista Svidercoschi, uno dei principali esponenti del genere della quadratura architettonica.
È stata una fortuna che la famiglia Marinelli fosse così sensibile alla cultura e all’arte dell’epoca, perché questa attenzione ha permesso di nobilitare la villa e accrescerne il valore.

L’ARRIVO DI NAPOLEONE

Nel 1796 – durante la campagna d’Italia – Napoleone ha guidato alcune operazioni militari alla testa dell’armata d’Italia, contro le potenze monarchiche europee dell’antico regime. In questo periodo i francesi si sono insediati nella villa, capeggiati dal generale Massena, luogotenente di Napoleone.
Giovanni Micheletti, amministratore della tenuta per conto della famiglia Marinelli, ci ha lasciato delle testimonianze in cui descrive diversi episodi curiosi accaduti all’epoca.
Sappiamo ad esempio che il 18 luglio del 1796 c’è stata una grande festa, a cui hanno partecipato il generale, cinquanta ufficiali e moltissimi soldati di cavalleria. All’interno della residenza erano ammassate centinaia di persone che mangiavano in ogni stanza. C’erano balli, confusione e ci si divertiva rompendo sedie e tavoli.
Micheletti è stato anche testimone dell’arrivo di Napoleone presso la villa. Pare infatti che sia giunto insieme a Massena e Moreau, di ritorno dagli attacchi di Rivoli, e abbia legato il suo cavallo ad una vite, che si trovava nei paraggi.

LA RINASCITA DI VILLA PADOVANI

Una volta passati i francesi, a Piovezzano la vita ha ripreso a scorrere normalmente. La famiglia Marinelli è stata costretta a vendere la villa per saldare i debiti e da quel momento la proprietà è passata di mano in mano fino ad arrivare alla famiglia Ronzetti, che ha avviato nuovi lavori di rifacimento della villa padronale e ha decorato la piccola casa settentrionale secondo i dettami dello stile Liberty.
Nel 2001 ne è divenuto proprietario Remo Padovani, che ha deciso di restaurarla completamente, valorizzando le pitture tipiche della tradizione di Verona, la decorazione delle porte, i dettagli risalenti all’epoca medievale ed altri elementi artistici e architettonici che proiettano gli ospiti indietro nel tempo.
Un impegno che è stato riconosciuto con il prestigioso premio “Villa veneta – categoria restauro” e che ancora oggi gli vale i complimenti di tutti coloro che soggiornano a Villa Padovani, grati per tutta questa incredibile bellezza, silenziosa testimone di secoli di storia.

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